LAROMA24.IT – Much ado about nothin g. C’era tanta, tantissima attesa per le prime parole di Florent Ghisolfi (o di qualche figura del club) , dirigente della Roma arrivato a giugno e che ieri, 1 ottobre, ha rilasciato le prime dichiarazioni alla carta stampata, sarebbe più giusto dire urbi et orbi. Ha parlato tanto Ghisolfi , ma ha detto poco, perché spesso ha scelto di non dire. E, si sa, è impossibile non comunicare. Ognuno può prendersi la responsabilità per ciò che dice o pensa, quando devi giustificare o motivare decisioni altrui diventa un po’ più difficile. Di fronte a una schiera di giornalisti ieri Ghisolfi ha ricevuto diverse domande: la scelta di esonerare De Rossi, perché farlo dopo 4 giornate,   Dybala , se oltre al nuovo Ceo arriverà un altro dirigente, seconda squadra, Le Fée e Saud .
Alle prime due su De Rossi non ha risposto, risultano due domande completamente inevase, palla spazzata via dalla parte calda del campo per avere il tempo necessario per risalirlo: ” non è il momento per parlarne “.
Su Dybala, invece:  ” Situazione normale come in tutti i mercati”, glissato o sorvolato che dir si voglia così sulla genesi della trattativa poi sfumata con l’ Al-Qadsiah . Chi ha cercato chi? L’offerta è arrivata o è stata la Roma a cercarla? Questa era la domanda, quella è la (non) risposta.
Sulla possibilità che arrivi un altro dirigente, l’unica voce dirigenziale attuale della Roma , che decide di prendere la parola dopo mesi di silenzio (e settimane di fuoco per il club), Ghisolfi dice: ” Non sono al corrente se i Friedkin vogliano prendere un direttore tecnico, o che tipo di profilo di dirigente stiano cercando”. Il candidato non sa, non risponde.
Su  Le Fée  e  Saud , invece, torna la nebbia: a precisa domanda sull’infortunio del francese, che ormai lo tiene lontano dai campi da diverso tempo, Ghisolfi non ha dato una risposta precisa e ha di fatto dribblato il quesito, così come ha fatto in merito alla questione  Saud : ” Come nasce la scelta di prenderlo? “, ” Non è stato preso per fare il titolare “, la risposta. Come sia nata l’idea di prenderlo, però, non è chiaro.
In merito alle risposte definite e chiare, invece: si muove qualcosa invece per la seconda squadra , dal “no” di Pinto all’apertura di Ghisolfi ” Non è qualcosa di confermato, ma è una riflessione che stiamo facendo”. Sul progetto triennale, invece, a parte l’incongruenza di aver cambiato il tecnico inizialmente previsto al centro dello stesso, idee chiare:  la Roma vuole creare una squadra performante e sostenibile, si inseguirà un modulo (con la difesa a 3) sul mercato, in Prima Squadra e in Primavera . Dalle parole di Ghisolfi è possibile evincere anche un’altra notizia, una risposta chiara, questa sì: non c’è alcuna discussione in corso per il rinnovo di Dybala , ” L’unica cosa che vogliamo è che sia concentrato in campo”.   Punto .
Dialetticamente parlando, per ora è  catenaccio . E basta. Per il contropiede evidentemente c’è tempo.LAROMA24.IT – Much ado about nothin g. C’era tanta, tantissima attesa per le prime parole di Florent Ghisolfi (o di qualche figura del club) , dirigente della Roma arrivato a giugno e che ieri, 1 ottobre, ha rilasciato le prime dichiarazioni alla carta stampata, sarebbe più giusto dire urbi et orbi. Ha parlato tanto Ghisolfi , ma ha detto poco, perché spesso ha scelto di non dire. E, si sa, è impossibile non comunicare. Ognuno può prendersi la responsabilità per ciò che dice o pensa, quando devi giustificare o motivare decisioni altrui diventa un po’ più difficile. Di fronte a una schiera di giornalisti ieri Ghisolfi ha ricevuto diverse domande: la scelta di esonerare De Rossi, perché farlo dopo 4 giornate,   Dybala , se oltre al nuovo Ceo arriverà un altro dirigente, seconda squadra, Le Fée e Saud .
Alle prime due su De Rossi non ha risposto, risultano due domande completamente inevase, palla spazzata via dalla parte calda del campo per avere il tempo necessario per risalirlo: ” non è il momento per parlarne “.
Su Dybala, invece:  ” Situazione normale come in tutti i mercati”, glissato o sorvolato che dir si voglia così sulla genesi della trattativa poi sfumata con l’ Al-Qadsiah . Chi ha cercato chi? L’offerta è arrivata o è stata la Roma a cercarla? Questa era la domanda, quella è la (non) risposta.
Sulla possibilità che arrivi un altro dirigente, l’unica voce dirigenziale attuale della Roma , che decide di prendere la parola dopo mesi di silenzio (e settimane di fuoco per il club), Ghisolfi dice: ” Non sono al corrente se i Friedkin vogliano prendere un direttore tecnico, o che tipo di profilo di dirigente stiano cercando”. Il candidato non sa, non risponde.
Su  Le Fée  e  Saud , invece, torna la nebbia: a precisa domanda sull’infortunio del francese, che ormai lo tiene lontano dai campi da diverso tempo, Ghisolfi non ha dato una risposta precisa e ha di fatto dribblato il quesito, così come ha fatto in merito alla questione  Saud : ” Come nasce la scelta di prenderlo? “, ” Non è stato preso per fare il titolare “, la risposta. Come sia nata l’idea di prenderlo, però, non è chiaro.
In merito alle risposte definite e chiare, invece: si muove qualcosa invece per la seconda squadra , dal “no” di Pinto all’apertura di Ghisolfi ” Non è qualcosa di confermato, ma è una riflessione che stiamo facendo”. Sul progetto triennale, invece, a parte l’incongruenza di aver cambiato il tecnico inizialmente previsto al centro dello stesso, idee chiare:  la Roma vuole creare una squadra performante e sostenibile, si inseguirà un modulo (con la difesa a 3) sul mercato, in Prima Squadra e in Primavera . Dalle parole di Ghisolfi è possibile evincere anche un’altra notizia, una risposta chiara, questa sì: non c’è alcuna discussione in corso per il rinnovo di Dybala , ” L’unica cosa che vogliamo è che sia concentrato in campo”.   Punto .
Dialetticamente parlando, per ora è  catenaccio . E basta. Per il contropiede evidentemente c’è tempo.