IL TEMPO (F. BIAFORA) – Ancora una panchina. Anzi, ancora 90 minuti in panchina. E una retrocessione all’ultimo posto nelle gerarchie del centrocampo. E’ stata una prima porzione abbondante di stagione tutt’altro che serena per Le Fée , che a differenza di qualche compagno di squadra non ha beneficiato del secondo cambio in panchina e per ora non sembra essere un calciatore che ha particolarmente colpito Ranieri . Con annessi mal di pancia del ragazzo. Nonostante sia difficile emettere una sentenza dopo appena due partite della nuova gestione del tecnico giallorosso, è già sotto gli occhi di tutti che il francese non sia una prima scelta in mediana: con il Napoli sono partiti dal primo minuto Koné e Cristante , con Pellegrini in posizione più avanzata e Pisilli spostato sulla fascia, mentre con il Tottenham è stato Paredes ad affiancare l’ex Borussia Monchengladbach al centro del campo. E Le Fée è rimasto a bocca asciutta.
La questione, con il calciomercato di gennaio alle porte, è alquanto singolare, visto che è stato proprio lui il primo acquisto dell’era Ghisolfi alla guida della direzione sportiva della Roma . Pagato 23 milioni di euro – sulla cifra c’è lo zampino dell’ex Ceo Souloukou , a sentire i rumors in casa Rennes si sarebbe potuto prendere ad un paio di milioni in meno – ha fin qui giocato soltanto in cinque occasioni da titolare (365 minuti complessivi), penalizzato anche dalla distorsione del collaterale subita a fine agosto, che lo ha costretto all’indisponibilità per sei gare. Tornato dall’infortunio rimediato con l’ Empoli, ha poi conquistato solo in parte la fiducia di Juric , che lo ha messo in campo dal primo minuto consecutivamente con Torino, Verona e Union , prima di accantonarlo contro il Bologna , con l’esonero arrivato al triplice fischio di quel match. Da capire quale sarà nei prossimi mesi l’utilizzo che ne vorrà fare Ranieri , uno comunque abituato a cambiare velocemente le carte in tavola. E magari a far sparire l’insoddisfazione di un singolo giocatore.IL TEMPO (F. BIAFORA) – Ancora una panchina. Anzi, ancora 90 minuti in panchina. E una retrocessione all’ultimo posto nelle gerarchie del centrocampo. E’ stata una prima porzione abbondante di stagione tutt’altro che serena per Le Fée , che a differenza di qualche compagno di squadra non ha beneficiato del secondo cambio in panchina e per ora non sembra essere un calciatore che ha particolarmente colpito Ranieri . Con annessi mal di pancia del ragazzo. Nonostante sia difficile emettere una sentenza dopo appena due partite della nuova gestione del tecnico giallorosso, è già sotto gli occhi di tutti che il francese non sia una prima scelta in mediana: con il Napoli sono partiti dal primo minuto Koné e Cristante , con Pellegrini in posizione più avanzata e Pisilli spostato sulla fascia, mentre con il Tottenham è stato Paredes ad affiancare l’ex Borussia Monchengladbach al centro del campo. E Le Fée è rimasto a bocca asciutta.
La questione, con il calciomercato di gennaio alle porte, è alquanto singolare, visto che è stato proprio lui il primo acquisto dell’era Ghisolfi alla guida della direzione sportiva della Roma . Pagato 23 milioni di euro – sulla cifra c’è lo zampino dell’ex Ceo Souloukou , a sentire i rumors in casa Rennes si sarebbe potuto prendere ad un paio di milioni in meno – ha fin qui giocato soltanto in cinque occasioni da titolare (365 minuti complessivi), penalizzato anche dalla distorsione del collaterale subita a fine agosto, che lo ha costretto all’indisponibilità per sei gare. Tornato dall’infortunio rimediato con l’ Empoli, ha poi conquistato solo in parte la fiducia di Juric , che lo ha messo in campo dal primo minuto consecutivamente con Torino, Verona e Union , prima di accantonarlo contro il Bologna , con l’esonero arrivato al triplice fischio di quel match. Da capire quale sarà nei prossimi mesi l’utilizzo che ne vorrà fare Ranieri , uno comunque abituato a cambiare velocemente le carte in tavola. E magari a far sparire l’insoddisfazione di un singolo giocatore.