Dopo la vittoria col Venezia, la Roma fa visita all’ Elfborg nella seconda gara di Europa League. Alla vigilia della sfida, in programma domani sera alla Boras Arena, il tecnico del club svedese Oscar Hiljemark  è intervenuto in conferenza stampa: “Naturalmente è una partita fantastica. Una delle grandi squadre d’Europa che viene a farci visita, siamo felici di poter testare e vedere quanto bene ci difendiamo. È una squadra con molti calciatori di grande talento e da tre o quattro partite hanno anche un nuovo allenatore, quindi la struttura è cambiata un po’. Credo che abbiamo un’idea abbastanza chiara di come si presenteranno. Ho avuto Juric con me a Genova per tre anni, quindi non vediamo l’ora di affrontarli. Sarà molto divertente”.
Juric?
“È un allenatore di calcio molto capace. Ha un’idea chiara, una struttura ben definita e un pensiero preciso su come vuole far giocare la squadra. Come ho detto, abbiamo trascorso insieme alcuni anni e abbiamo vissuto sia momenti positivi che negativi, quindi credo che sarà un felice incontro quando ci rivedremo”.
Hai avuto un periodo con 11 allenatori in due anni, tra cui uno che hai avuto due volte. Cosa hai imparato da quel periodo?
“Per fortuna ricordo molto. È stato sicuramente un periodo speciale come giocatore, ma è stato anche istruttivo come allenatore, ora che ci penso”.
Hai qualche vantaggio per aver avuto Juric come allenatore?
“Sì, ci sono idee e pensieri che ovviamente si sono affinati e sicuramente migliorati nel tempo. Inoltre, è ovvio che ciò dipenda anche dai giocatori che hai, ma l’idea e la struttura di base sono molto simili”.
 Quanto ti ha ispirato Juric? 
“Ho certamente portato con me molto da lì. Quando trascorri tanti anni con un allenatore, è ovvio che prendi con te le cose positive che noti. Così ho fatto anche con Ivan. Ci sono alcune cose che possono differire nella nostra filosofia, ma, come ho detto, sarà molto divertente”.
Avete avuto qualche contatto per la partita? E da quando avete smesso di collaborare? 
“No, no”.
Senza Holmén in difesa?
“Beh, ovviamente questo influisce un po’ sulle idee e sui pensieri, sulle strutture di gioco che differiranno. Sebastian rispetto agli altri tipi di giocatori che abbiamo è ovviamente un po’ diverso, come succede con tutti gli i calciatori, quindi ci saranno cose che si adatteranno di conseguenza. Inoltre, è ovviamente triste per Sebastian non poter vivere una partita del genere, ma è così. Ci impegneremo a fare tutto il possibile per creare grandi problemi e vincere la partita contro la Roma qui in casa, a prescindere”.
Cosa avete imparato dall’esperienza europea contro l’Alkmaar? 
“Che a questo livello anche i piccoli errori individuali costano cari. Un passaggio sbagliato o una decisione errata possono fare la differenza, più che nel campionato nazionale. Ma il calcio è meraviglioso proprio per questo: è sempre 11 contro 11. Credo che possiamo sorprendere chiunque se avremo una buona giornata, come spero avverrà domani sera”.
Come vedi la sfida di domani?
“Ovviamente sarà un buon test per i giocatori, ma anche per noi. Ci sarà probabilmente meno tempo con la palla e più situazioni da gestire. Nel gioco offensivo e difensivo dovremo essere presenti, soprattutto sui parametri fisici, che saranno una parte importante di tutto questo. Sarà interessante”.
Considerando che si tratta di una delle partite più importanti per molti di questi giovani, la preparazione è stata diversa?
“No, esattamente come al solito, né più né meno tempo. Per me è una questione individuale. Molti dei più giovani avranno sicuramente sognato  di arrivare a quel livello, e alcuni dei più grandi hanno già vissuto quel livello in passato. Quindi si tratta di riuscire a prepararsi sia mentalmente che fisicamente per poter scendere in campo ed essere consapevoli che potresti avere qualche secondo in meno qui e là, e che alcune cose andranno un po’ più veloci. Ma è un insegnamento che devi imparare molto, molto in fretta se vuoi sopravvivere nel mondo del calcio professionistico. Quindi non credo che abbiamo fatto nulla di diverso rispetto a quello che facciamo di solito. Come ho detto, è stato un onore e un piacere vedere la squadra esibirsi come ha fatto dalla prima partita a giugno. Cerco di fare del mio meglio per aiutare, poi il calcio è sempre un gioco di giocatori. Sono loro a dover esprimersi in campo e noi possiamo fare tutto il possibile per prepararli e aiutarli, ma in quel momento ci sono alcune azioni e alcune decisioni che devono essere prese a livello individuale e devono essere al massimo livello se vogliono essere pericolosi. Spero che abbiamo preparato la squadra nel migliore dei modi e da ora in poi spero che si godano la partita fino al fischio finale”.
Hai affrontato la Roma il giorno dell’addio di Totti. Che sensazioni hai avuto?
“È ovviamente una bella esperienza. Sfortunatamente non è stata altrettanto fortunata per noi in termini di risultato, ma ovviamente era uno dei grandi che si ritirava, quindi c’era un grande afflusso di persone allo stadio. È stato divertente”.
Tutti disponibili tranne gli infortunati?
“Sì”.
La formazione?
“Vediamo domani”.
Con il tecnico è intervenuto anche Johan Larsson :
Come si fa per non essere troppo modesti e non troppo presuntuosi?
“È fondamentalmente una questione individuale. Credo che sia una questione di esperienza. Ma penso che abbiamo parlato di come affrontare questa partita e abbiamo fatto un allenamento in cui abbiamo esaminato molto chiaramente cosa dobbiamo fare. Credo che la cosa più importante in questo tipo di partite sia mantenere la fiducia nelle proprie abilità e nelle proprie qualità e non pensare troppo a chi si trova dall’altra parte. Ovviamente dobbiamo rispettare che dall’altra parte c’è una squadra molto forte, ma non ci presenteremo come dei turisti in casa nostra e non daremo loro nulla. Certo, è un passo avanti rispetto al livello della Allsvenskan, non possiamo nasconderlo. Ma rispetto senza temere nulla”.
Come classifichi questa partita nella tua carriera calcistica?
“Beh, è sicuramente tra le prime. Come partita singola, ho giocato contro il Napoli e ho avuto qualche presenza con la nazionale qui e là, quindi è chiaro che è tra le prime. Giocare questo tipo di partita con l’Elfsborg è molto semplice, è una grande partita, e spero che possiamo affrontarla nel modo giusto, in modo da creare anche un bel ricordo”.
 Dopo la vittoria col Venezia, la Roma fa visita all’ Elfborg nella seconda gara di Europa League. Alla vigilia della sfida, in programma domani sera alla Boras Arena, il tecnico del club svedese Oscar Hiljemark  è intervenuto in conferenza stampa: “Naturalmente è una partita fantastica. Una delle grandi squadre d’Europa che viene a farci visita, siamo felici di poter testare e vedere quanto bene ci difendiamo. È una squadra con molti calciatori di grande talento e da tre o quattro partite hanno anche un nuovo allenatore, quindi la struttura è cambiata un po’. Credo che abbiamo un’idea abbastanza chiara di come si presenteranno. Ho avuto Juric con me a Genova per tre anni, quindi non vediamo l’ora di affrontarli. Sarà molto divertente”.
Juric?
“È un allenatore di calcio molto capace. Ha un’idea chiara, una struttura ben definita e un pensiero preciso su come vuole far giocare la squadra. Come ho detto, abbiamo trascorso insieme alcuni anni e abbiamo vissuto sia momenti positivi che negativi, quindi credo che sarà un felice incontro quando ci rivedremo”.
Hai avuto un periodo con 11 allenatori in due anni, tra cui uno che hai avuto due volte. Cosa hai imparato da quel periodo?
“Per fortuna ricordo molto. È stato sicuramente un periodo speciale come giocatore, ma è stato anche istruttivo come allenatore, ora che ci penso”.
Hai qualche vantaggio per aver avuto Juric come allenatore?
“Sì, ci sono idee e pensieri che ovviamente si sono affinati e sicuramente migliorati nel tempo. Inoltre, è ovvio che ciò dipenda anche dai giocatori che hai, ma l’idea e la struttura di base sono molto simili”.
 Quanto ti ha ispirato Juric? 
“Ho certamente portato con me molto da lì. Quando trascorri tanti anni con un allenatore, è ovvio che prendi con te le cose positive che noti. Così ho fatto anche con Ivan. Ci sono alcune cose che possono differire nella nostra filosofia, ma, come ho detto, sarà molto divertente”.
Avete avuto qualche contatto per la partita? E da quando avete smesso di collaborare? 
“No, no”.
Senza Holmén in difesa?
“Beh, ovviamente questo influisce un po’ sulle idee e sui pensieri, sulle strutture di gioco che differiranno. Sebastian rispetto agli altri tipi di giocatori che abbiamo è ovviamente un po’ diverso, come succede con tutti gli i calciatori, quindi ci saranno cose che si adatteranno di conseguenza. Inoltre, è ovviamente triste per Sebastian non poter vivere una partita del genere, ma è così. Ci impegneremo a fare tutto il possibile per creare grandi problemi e vincere la partita contro la Roma qui in casa, a prescindere”.
Cosa avete imparato dall’esperienza europea contro l’Alkmaar? 
“Che a questo livello anche i piccoli errori individuali costano cari. Un passaggio sbagliato o una decisione errata possono fare la differenza, più che nel campionato nazionale. Ma il calcio è meraviglioso proprio per questo: è sempre 11 contro 11. Credo che possiamo sorprendere chiunque se avremo una buona giornata, come spero avverrà domani sera”.
Come vedi la sfida di domani?
“Ovviamente sarà un buon test per i giocatori, ma anche per noi. Ci sarà probabilmente meno tempo con la palla e più situazioni da gestire. Nel gioco offensivo e difensivo dovremo essere presenti, soprattutto sui parametri fisici, che saranno una parte importante di tutto questo. Sarà interessante”.
Considerando che si tratta di una delle partite più importanti per molti di questi giovani, la preparazione è stata diversa?
“No, esattamente come al solito, né più né meno tempo. Per me è una questione individuale. Molti dei più giovani avranno sicuramente sognato  di arrivare a quel livello, e alcuni dei più grandi hanno già vissuto quel livello in passato. Quindi si tratta di riuscire a prepararsi sia mentalmente che fisicamente per poter scendere in campo ed essere consapevoli che potresti avere qualche secondo in meno qui e là, e che alcune cose andranno un po’ più veloci. Ma è un insegnamento che devi imparare molto, molto in fretta se vuoi sopravvivere nel mondo del calcio professionistico. Quindi non credo che abbiamo fatto nulla di diverso rispetto a quello che facciamo di solito. Come ho detto, è stato un onore e un piacere vedere la squadra esibirsi come ha fatto dalla prima partita a giugno. Cerco di fare del mio meglio per aiutare, poi il calcio è sempre un gioco di giocatori. Sono loro a dover esprimersi in campo e noi possiamo fare tutto il possibile per prepararli e aiutarli, ma in quel momento ci sono alcune azioni e alcune decisioni che devono essere prese a livello individuale e devono essere al massimo livello se vogliono essere pericolosi. Spero che abbiamo preparato la squadra nel migliore dei modi e da ora in poi spero che si godano la partita fino al fischio finale”.
Hai affrontato la Roma il giorno dell’addio di Totti. Che sensazioni hai avuto?
“È ovviamente una bella esperienza. Sfortunatamente non è stata altrettanto fortunata per noi in termini di risultato, ma ovviamente era uno dei grandi che si ritirava, quindi c’era un grande afflusso di persone allo stadio. È stato divertente”.
Tutti disponibili tranne gli infortunati?
“Sì”.
La formazione?
“Vediamo domani”.
Con il tecnico è intervenuto anche Johan Larsson :
Come si fa per non essere troppo modesti e non troppo presuntuosi?
“È fondamentalmente una questione individuale. Credo che sia una questione di esperienza. Ma penso che abbiamo parlato di come affrontare questa partita e abbiamo fatto un allenamento in cui abbiamo esaminato molto chiaramente cosa dobbiamo fare. Credo che la cosa più importante in questo tipo di partite sia mantenere la fiducia nelle proprie abilità e nelle proprie qualità e non pensare troppo a chi si trova dall’altra parte. Ovviamente dobbiamo rispettare che dall’altra parte c’è una squadra molto forte, ma non ci presenteremo come dei turisti in casa nostra e non daremo loro nulla. Certo, è un passo avanti rispetto al livello della Allsvenskan, non possiamo nasconderlo. Ma rispetto senza temere nulla”.
Come classifichi questa partita nella tua carriera calcistica?
“Beh, è sicuramente tra le prime. Come partita singola, ho giocato contro il Napoli e ho avuto qualche presenza con la nazionale qui e là, quindi è chiaro che è tra le prime. Giocare questo tipo di partita con l’Elfsborg è molto semplice, è una grande partita, e spero che possiamo affrontarla nel modo giusto, in modo da creare anche un bel ricordo”.