IL TEMPO (M. CIRULLI) – La Roma sta vivendo uno dei momenti più difficili nella storia recente del club. Dopo 3 allenatori esonerati in un anno solare e una classifica che vede i giallorossi invischiati più nella lotta retrocessione che in quella per un posto in Champions League, i tifosi si dividono sui possibili prossimi passi della società. Proprio sull’operato dei Friedkin molti romanisti si scagliano, a partire da quelli più illustri, come Massimo Ghini . «L’errore parte da lontano – ha affermato l’attore – perché non si manda via un allenatore come Mourinho, né si tratta in quella maniera De Rossi. Non voglio esprimermi tecnicamente sul nome del prossimo tecnico, l’importante è che Dan e Ryan capiscano che il calcio non è il baseball. Tutto quello che hanno passato e stanno passando deve servire come esperienza, perché in questo sporto servono figure specifiche, come il direttore sportivo o un presidente presente, se non riescono a capirlo, devono fare in modo di trovare qualcuno che compri la Roma e tornar con il loro Spitfire in America». Preferisce rifugiarsi in se stesso invece Claudio Amendola, che, interro-gato sul periodo del club specifica di non volerne parlare: «Preferisco tacere». La prende con ironia invece Lino Banfi, che sui social si propone come allenatore alla famiglia Friedkin rimettendosi nei panni di Oronzo Canà: «I’m ready, 5-5-5 bi-zone, vengo». Molto critico invece Maurizio Gasparri , che tocca più punti nell’analisi del periodo del club: « Sono preoccupato da questi incapaci alla guida della Roma – ha affermato il senatore a Rai Gr Parlamento – hanno speso male una barca di soldi. Hummels non ha mai giocato, De Rossi usato come capro espiatorio, uno come Juric, visto il suo livello mediocre, non doveva neanche essere accostato alla Roma. Spero che vendano e se ne vadano» . Della stessa idea anche Walter Sabatini : «Una squadra di calcio non appartiene a nessuno, se non ai tifosi. Spero che richiamino De Rossi, perché se lo merita» . C’è chi, come Paolo Cento , prova ad analizzare un quadro più ampio: «La Roma ha due problemi – svela l’ex deputato – non solo quello tecnico sportivo relativo all’allenatore, ma anche quello societario e dirigenziale. A Trigoria c’è un silenzio assordante, la squadra è ancora senza amministratore delegato e que-sto vuoto lo si paga. I Friedkin devono decidere cosa fare, se si vuole continuare così è meglio che passino la mano. Se decidono di rimanere, devono prendere degli impegni chiari per i prossimi mesi». Sconforto visibile anche tra i tifosi meno illustri, che si lasciano andare alla nostalgia: « Io di Roma peggiori ne ho viste negli anni, come quella di Anzalone, qui non è un problema di soldi. Qui si parla di deromanizzazione, ci stanno togliendo tutto. Rimpiango i Sensi e i Viola». C’è chi parla, invece, degli allenatori: «Hanno dato il ben servito prima a Mourinho e poi a De Rossi, un simbolo. Lo vuoi aspettare? Non voglio fare pa-ragoni con “gli altri” (la Lazio, ndr), ma Inzaghi Lotito se l’è tenuto stretto, e i risultati sono arrivati, e vedrai che anche Baroni farà bene». Pochi dubbi sul possibile sostituto di Juric: «Se devo scegliere un nome di livello internazionale prenderei Mancini o Allegri, altrimenti chiederei a Ranieri di tornare, sono sicuro che verrebbe per aiutare la sua squadra e la sua gente».