Tra le frasi celebri di Daniele De Rossi, spicca forse quella più iconica, pronunciata da giocatore e da tifoso della Lupa: “Ho solo un unico rimpianto, quello di poter donare alla Roma una sola carriera”. Un sodalizio lungo ben 18 anni (dal 2001 al 2019) con 459 partite ufficiali e 43 gol all’attivo. Si può quindi affermare che, con la firma dello scorso 16 gennaio, sia iniziata la seconda carriera di DDR da giallorosso.

Dopo l’esonero di Mourinho, i proprietari statunitensi Dan e Ryan Friedkin hanno deciso di affidare la panchina a un tecnico semi-esordiente, con alle spalle una breve esperienza con la Spal in serie B, ma che conosce l’ambiente romanista a 360° gradi. I tre successi consecutivi raccolti contro il Verona, la Salernitana e il Cagliari hanno ridato entusiasmo alla squadra e ai tifosi, riportando la Roma in piena corsa per accedere alla Champions.
Ora però arriva un primo momento verità, sia in campionato che nei playoff di Europa League contro il Feyenoord, con il match di andata previsto giovedì 15 febbraio a Rotterdam. Una trasferta densa di insidie secondo le indicazioni dei bookies, in cui, se si vuole tentare la sorte con una scommessa gratis su Betic , vale comunque la pena adottare un approccio “cauto”. Ciò detto, la cabala sembra strizzare l’occhio ai giallorossi: la Roma ha infatti prevalso sul Feyenoord ai quarti della scorsa Europa League e nella finale di Conference edizione 2021-2022. I bookies non hanno dato molto credito alla Roma negli ultimi scorci della gestione Mourinho, ma potrebbero cambiare presto opinione, alla luce dei recenti risultati con De Rossi in panchina.
Proprio sull’avventura in Europa League e sulla rincorsa al quarto posto, utile per conquistare un posto in Champions, si misurerà l’impatto di DDR sulla stagione della Roma. Archiviato il mercato di gennaio con i preziosi innesti di Angelino e Huijsen in difesa, e della giovane promessa Baldanzi in attacco, la rosa romanista ha la qualità e la profondità per far bene sia in campionato che in Europa.
La mano di DDR si è vista subito con un nuovo modulo, il 4-3-3: una difesa a quattro a trazione anteriore e il temibile tridente composto da El Shaarawy, Lukaku e Dybala. Un assetto di gioco quindi più aggressivo e votato al possesso palla. Sul piano mentale, DDR ha dato nuovi stimoli e convinzioni a un gruppo che nelle ultime settimane della gestione Mourinho appariva un po’ sfilacciato. Lo Special One lascia in eredità due sesti posti in campionato, ma un eccellente cammino in Europa, condito dalla vittoria in   Conference del 2022 e dalla finale in Europa League persa l’anno scorso contro il Siviglia. Spetta ora a De Rossi scrivere un nuovo capitolo della storia giallorossa.