AS ROMA NEWS VERONA DE ROSSI – Una conferenza stampa asciutta. Senza eccessi emotivi o nostalgia di José Mourinho. Daniele De Rossi è l’allenatore della Roma e per questo da oggi contro il Verona vorrà essere giudicato. «Non sono venuto qui per fare la bandiera, i giri di campo con la mascotte. Me la giocherò fino alla morte per conquistarmi la conferma in modo pulito», riferisce La Repubblica.

Convinzione tanta, orgoglio forse di più. Nella consapevolezza di aver accettato un compito difficile. Senza paura: «Era il momento giusto per venire? Rispondo con un’altra domanda: era il momento giusto per rifiutare la Roma? Ci sono uomini che rifiutano e uomini che si buttano dentro». Nessun riferimento al passato. Nonostante sappia che il fantasma di Mourinho almeno inizialmente ci sarà. «Gli ho mandato un messaggio non di circostanza. Ma con tutto il rispetto, devo concentrarmi su quello che posso migliorare».

L’obiettivo è chiaro: «Vogliamo conquistarci l’accesso in Champions. Non è facile, ma ce la giochiamo. Siamo una squadra forte e penso che il lavoro che dovremo affrontare dovrà portarci a fare bella figura». Nonostante adesso in sella ci sia un allenatore con soli quattro mesi di esperienza alle spalle: «La fortuna è che sono tifoso della Roma e quindi non devo rivedere i filmati perché le partite le ho viste tutte. È la squadra che conosco di più al mondo». Oggi alle 18 l’esordio in un Olimpico pronto ad accoglierlo: «Nessuno è più capace dei tifosi della Roma di saper amare due persone insieme. Nessuno cancellerà l’amore per Mourinho ma credo possano farlo anche con me».

Di modulo non se ne parla. Nonostante la grande curiosità sulla difesa: «La mia folgorazione per questo mestiere nasce con la difesa a 4. Però questa squadra è stata costruita a 3, da anni gioca così e quindi fino all’ultimo mi tengo la possibilità di decidere. In questi giorni abbiamo provato entrambe le cose». Gli interpreti? Gli stessi, nonostante i miracoli dialettici. Out Smalling, Sanches e Kumbulla. Ok Dybala, insieme a tanti ragazzi della Primavera. In panchina Golic, Oliveras, Joao Costa e Pagano. Oltre Pisilli, apprezzato da De Rossi: «Mi ha impressionato. È un bambino ma ha tanta qualità».

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