S’è spenta. Quella fiammella in fondo al tunnel intravista nella notte londinese grazie alla zampata di Hummels , è svanita di fronte a un’ Atalanta che ha fatto valere la legge del più forte. La convalescenza che sembrava essersi avviata in Europa, in Italia ha avuto una nuova ricaduta, quarta sconfitta consecutiva (in campionato ai giallorossi non capitava dal 2008), quarto ko casalingo in sette gare, ancora problemi difensivi, ancora una sterilità offensiva che fa paura, ancora la sensazione di una squadra sbagliata che non riesce a essere se stessa, ancora un paio di infortuni muscolari. (…) Proprietà, dirigenti, allenatori, giocatori, nessuno può tirarsi fuori. C’entra una proprietà che ha fatto scelte deliranti, preferendo poi volare lontano da Roma . C’entra una dirigenza ridotta all’osso e che ha sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare. C’entrano gli allenatori che fin qui non sono riusciti a costruire un abbozzo di squadra. C’entrano i giocatori che non sono stati mai gruppo, deviati dalla convinzione di essere una squadra da qualificazione Champions mentre in campo dimostravano l’esatto contrario. C’entra l’antipatia (chiamiamola così) che la Roma suscita in una classe arbitrale che in quattordici giornate di campionato ha infierito su una squadra che solo a scoppio ritardato ha avuto la forza di alzare la voce. Ora, provando a essere ottimisti, c’è bisogno di continuare con fiducia la strada che il tinkerman Ranieri sta provando a indicare a una rosa sbandata e confusa. (…)
(La Repubblica)S’è spenta. Quella fiammella in fondo al tunnel intravista nella notte londinese grazie alla zampata di Hummels , è svanita di fronte a un’ Atalanta che ha fatto valere la legge del più forte. La convalescenza che sembrava essersi avviata in Europa, in Italia ha avuto una nuova ricaduta, quarta sconfitta consecutiva (in campionato ai giallorossi non capitava dal 2008), quarto ko casalingo in sette gare, ancora problemi difensivi, ancora una sterilità offensiva che fa paura, ancora la sensazione di una squadra sbagliata che non riesce a essere se stessa, ancora un paio di infortuni muscolari. (…) Proprietà, dirigenti, allenatori, giocatori, nessuno può tirarsi fuori. C’entra una proprietà che ha fatto scelte deliranti, preferendo poi volare lontano da Roma . C’entra una dirigenza ridotta all’osso e che ha sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare. C’entrano gli allenatori che fin qui non sono riusciti a costruire un abbozzo di squadra. C’entrano i giocatori che non sono stati mai gruppo, deviati dalla convinzione di essere una squadra da qualificazione Champions mentre in campo dimostravano l’esatto contrario. C’entra l’antipatia (chiamiamola così) che la Roma suscita in una classe arbitrale che in quattordici giornate di campionato ha infierito su una squadra che solo a scoppio ritardato ha avuto la forza di alzare la voce. Ora, provando a essere ottimisti, c’è bisogno di continuare con fiducia la strada che il tinkerman Ranieri sta provando a indicare a una rosa sbandata e confusa. (…)
(La Repubblica)