IL TEMPO (T. CARMELLINI) – Quando John Travolta e Samuel L. Jackson si presentarono da Mister Wolf tutti sporchi di sangue, nell’indimenticabile scena di Pulp Fiction, si trovarono di fronte a un personaggio così atipico e «old style» che fu comunque in grado di risolvere tutto in un batter baleno. E così hanno fatto i Friedkin con Claudio Ranieri : stesso stile e grinta dell’Harvey Keitel di tarantiniana memoria. Ora, i due imprenditori americano non avevano una Chevrolet con un morto dentro e pezzi di cervello ovunque, ma la situazione a Trigoria è comunque molto più complicata di quanto possa sembrare da fuori. Lo è perché paga una gestione sbagliata che ha perseverato per troppo tempo e che solo di recente è riuscita a liberarsi da vecchi freni a mano tirati. Ranieri avrà almeno una cosa certamente dalla sua parte: la forza di poter lavorare senza remore perché toccato il fondo si può solo risalire. E in questo mister Claudio è un numero uno, persona in grado di dare tutto a testa bassa riuscendo a far dare il massimo a tutti. Un grande esperto di salvezze e recuperi in extremis che ha nella sua bacheca diverse operazioni «miracolose». L’obiettivo è quello di portare a termine una stagione già devastata cercando di limitare i danni: poi tutto quello che verrà in più sarà manna dal cielo. Una volta finita la stagione tutto cambierà in vi-sta della prossima. L’accordo dopo i sei mesi non prevede al momento l’ipotesi di Ranieri allenatore, ma per lui potrebbe aprirsi un futuro da dirigente magari come direttore tecnico. Un’opzione che non dispiacerebbe al tecnico testaccino che però per dire «sì» vuole garanzie e poter contare davvero. Scatta così il toto-nome per l’allenatore del futuro, quello che dovrà provare a riportare la Roma in alto. Il più gettonato continua a essere quello di Mancini con il quale la società ha parlato e che ha però detto «no» all’ingresso in corsa in questa stagione. Un «no» che non è stato l’unico, perché altri nomi «ecce-lenti» cercati dai Friedkin in questi giorni (ma non solo), non hanno accettato la re-sponsabilità di prendere una Roma così mal messa in corsa. Per l’ex ct azzurro, appena rientrato dai deserti sauditi, si prospetterebbe un contrat-to triennale: ma per questo c’è ancora tempo per decidere. Al momento la priorità è rimettere in piedi una Roma che viaggia a quattro punti dalla retrocessione. E non è poco!.IL TEMPO (T. CARMELLINI) – Quando John Travolta e Samuel L. Jackson si presentarono da Mister Wolf tutti sporchi di sangue, nell’indimenticabile scena di Pulp Fiction, si trovarono di fronte a un personaggio così atipico e «old style» che fu comunque in grado di risolvere tutto in un batter baleno. E così hanno fatto i Friedkin con Claudio Ranieri : stesso stile e grinta dell’Harvey Keitel di tarantiniana memoria. Ora, i due imprenditori americano non avevano una Chevrolet con un morto dentro e pezzi di cervello ovunque, ma la situazione a Trigoria è comunque molto più complicata di quanto possa sembrare da fuori. Lo è perché paga una gestione sbagliata che ha perseverato per troppo tempo e che solo di recente è riuscita a liberarsi da vecchi freni a mano tirati. Ranieri avrà almeno una cosa certamente dalla sua parte: la forza di poter lavorare senza remore perché toccato il fondo si può solo risalire. E in questo mister Claudio è un numero uno, persona in grado di dare tutto a testa bassa riuscendo a far dare il massimo a tutti. Un grande esperto di salvezze e recuperi in extremis che ha nella sua bacheca diverse operazioni «miracolose». L’obiettivo è quello di portare a termine una stagione già devastata cercando di limitare i danni: poi tutto quello che verrà in più sarà manna dal cielo. Una volta finita la stagione tutto cambierà in vi-sta della prossima. L’accordo dopo i sei mesi non prevede al momento l’ipotesi di Ranieri allenatore, ma per lui potrebbe aprirsi un futuro da dirigente magari come direttore tecnico. Un’opzione che non dispiacerebbe al tecnico testaccino che però per dire «sì» vuole garanzie e poter contare davvero. Scatta così il toto-nome per l’allenatore del futuro, quello che dovrà provare a riportare la Roma in alto. Il più gettonato continua a essere quello di Mancini con il quale la società ha parlato e che ha però detto «no» all’ingresso in corsa in questa stagione. Un «no» che non è stato l’unico, perché altri nomi «ecce-lenti» cercati dai Friedkin in questi giorni (ma non solo), non hanno accettato la re-sponsabilità di prendere una Roma così mal messa in corsa. Per l’ex ct azzurro, appena rientrato dai deserti sauditi, si prospetterebbe un contrat-to triennale: ma per questo c’è ancora tempo per decidere. Al momento la priorità è rimettere in piedi una Roma che viaggia a quattro punti dalla retrocessione. E non è poco!.